Annoiati da The Crown? Provate Il prodigio con Florence Pugh

Perché vi consigliamo un film (che trovate su Netflix) ambientato nell'800, su una bambina e il suo miracoloso digiuno
Il prodigio film Netflix
CHRISTOPHER BARR/NETFLIX

Il prodigio è il film migliore di Florence Pugh 

Il prodigio è il film Netflix più visto appena è sbarcato (16 novembre) sulla piattaforma. Per chi in questo periodo non si fa coinvolgere da The Crown, è consigliatissimo e il merito è tutto di Florence Pugh che ha offerto, a oggi, l'interpretazione migliore della sua breve ma già ricca carriera. Per l'attrice 26enne di Oxford, è stato un autentico ritorno alle origini: nel 2016 debuttò in Lady Macbeth, una pellicola ambientata sempre nell'Ottocento e sempre nel (suo) Regno Unito. E non è un caso che anche quella volta la sceneggiatura venne scritta da Alice Birch.  

Iniziò da quel film, un dramma storico indie diretto da William Oldroyd, la sua ascesa al successo: dopo l'agghiacciante Midsommar, il “villaggio dei dannati” di Aris Aster (2019) e Le piccole donne di Greta Gerwig (2020, nel ruolo di Amy March si guadagnò la prima nomination agli Oscar), sono arrivati rapidamente prima l'epopea Marvel (Black Widow) e il recentissimo horror di Olivia Wilde (Don't worry darling). 

Poche interpreti come lei riescono a catturare lo stato emotivo di un personaggio, creando compassione con essi, senza mai esagerare, nemmeno un istante.

Florence Pugh, nell'Ottocento come Lady Macbeth 

Nel film d'esordio di Oldroyd (ispirato al romanzo breve di Nikolaj Leskov Lady Macbeth del Distretto di Mcensk, che Šostakovič nel 1934 trasformò in una celebre opera) lei è la protagonista del titolo, Lady Macbeth, una diciassettenne nell'Inghilterra del 1865 costretta a un matrimonio senza amore con un uomo più grande. 

Katherine, questo il suo nome, soffocata dalle rigide norme sociali dell’epoca, inizierà una relazione clandestina con un giovane stalliere alle dipendenze del marito: l’ossessione amorosa la spingerà in una spirale di violenza dalle conseguenze sconvolgenti. L'interpretazione della Pugh è un tour de force, sale di intensità in modo direttamente proporzionale al declino morale del suo personaggio.

Florence Pugh in Lady Macbeth (2017)

E poi nei panni di un'infermiera

Da Lady Macbeth a Il prodigio, ovvero dalla campagna inglese a quella irlandese, dal 1865 al 1862. È in questo anno che è ambientato Il prodigio di Sebastian Lelio, cineasta cileno noto per le sue storie femminili, scottanti e intime, come il celebre Una donna fantastica (2017, vinse l'Oscar come Miglior film straniero). La storia è tratta dall'omonimo romanzo Emma Donoghue (titolo originale, The wonder) e sfida visceralmente i preconcetti sulla fede, la moralità e la cura.

La profonda trama emotiva della pellicola - scritta dalla stessa autrice (che pubblicò il libro proprio nel 2016, quando uscì Lady Macbeth) e dalla già citata Alice Birch -  vede protagonista la Pugh nei panni dell'infermiera inglese Lib Wright che un giorno viene assunta da un comitato di uomini in uno sperduto villaggio rurale irlandese per occuparsi di Anna O'Donnell (l'undicenne Kíla Lord Cassidy: avrà un grande avvenire) una bambina di 11 anni che, a quanto pare, non ha mangiato più nulla dal giorno del suo compleanno, quattro mesi prima.

Florence Pugh e Kíla Lord Cassidy ne Il prodigio (2022)

AIDAN MONAGHAN/NETFLIX

Lo scontro tra Fede e Scienza

Lib e una suora si alterneranno per sorvegliare Anna per due settimane con il rigido compito di riferire al comitato tutto ciò che vedono. Le motivazioni di questi uomini sono varie: alcuni ipotizzano che la condizione di Anna sia un fenomeno scientifico non ancora scoperto, mentre altri sono convinti che sia una santa. Nella campagna irlandese, profondamente religiosa, la "spiegazione" divina è la teoria più diffusa. E se fosse una bufala? E se lo fosse, qual è il motivo?

Esplorando i casi storici delle "ragazze che digiunano" nel contesto della cieca fede religiosa, Lelio riflette sui danni provocati in nome della convinzione, mostrando una fetta della società dell'epoca attraverso una lente affascinante e evocativa. Il regista per questo film ha creato un'aria repressiva e inquietante che, proprio come Lib, disorienta lo spettatore. Non si tratta tanto di ciò che accade quanto del perché: perché Anna sceglie di non mangiare? Quali traumi si nascondono nel passato e come si può superare tutto questo?

AIDAN MONAGHAN/NETFLIX

Una magistrale interpretazione dopo il chiacchierato Don't worry darling 

Dopo il tanto criticato Don't worry darling, con questa potente prova attoriale Florence Pugh ha convinto pienamente. Se inizialmente il film può risultare lento, una volta raggiunto il secondo atto diventa avvincente grazie all'attrazione magnetica che proviamo per lei. Quando guarda dritto alla macchina da presa, sollecitandoci: ci inquieta, ci sconvolge. A sei anni da Lady Macbeth, ha saputo rendere in modo vivido una donna che si muove dentro e fuori dal mondo di qualcun altro, mentre lotta contro il giudizio, l'ostinazione, l'inspiegabile e i suoi stessi demoni. 

Florence Pugh è maturata, nell'arte come nella vita, ed è sempre più brava nel guardarci dentro.

Lady Macbeth 

Il prodigio