Il camorrista, arriva la serie scomparsa di Giuseppe Tornatore

Due episodi sono stati presentati in versione restaurata alla Festa del Cinema di Roma. La serie presto su Mediaset
Il camorrista arriva la serie scomparsa di Giuseppe Tornatore

Nel 1985 Giuseppe Tornatore girava il suo primo film, Il camorrista con Ben Gazzara, ispirato al libro-inchiesta di Joe Marrazzo. Allora il futuro premio Oscar lo prese sotto braccio un gigante della produzione cinematografica, Goffredo Lombardo della Titanus. Il ragazzo di 30 anni sfidò sé stesso girando contemporaneamente il film e la serie tv, che non andò mai in onda. Alla Festa del Cinema di Roma sono state presentate due delle cinque puntate, in versione restaurata e rieditata dallo stesso Tornatore.

«All’epoca fu un’operazione azzardata e in anticipo sui tempi: eravamo nel 1985 e la febbre della serialità era ancora lontana», osserva il regista di Nuovo Cinema Paradiso, «accettai di girare anche la serie perché era l’unico modo per poter fare il film che volevo. Purtroppo Il camorrista non ebbe vita facile a causa dei temi scottanti che trattava e sparì dalla circolazione poche settimane dopo l’uscita nelle sale», racconta Tornatore, «i distributori non mandarono mai in onda la serie e poi fu smarrita nei magazzini».

Ben Gazzara. (Titanus)

Oggi, dopo quasi quarant’anni, Il camorrista - la serie ritorna in vita e presto verrà distribuita su uno dei canali Mediaset. Per l’epoca il film, che si rifaceva alla vita di Cutolo, fu uno shock: parlava di camorra, uccisioni, collusioni tra politica, carceri e malavita. «Fino a quel momento erano stati girati pochi titoli sulla camorra. C’era Il padrino di Coppola sulla mafia e qualche altro esempio», spiega Tornatore, «Il libro di Joe Marrazzo raccontava come nasceva ed evolveva un’organizzazione criminale. Affrontare un argomento così potente mi sembra un atto di coraggio e di denuncia».

Quando uscì il film «ottenne una buona accoglienza da parte della critica, ma arrivarono le prime querele da parte di Cutolo e dell’assessore Ciro Cirillo», prosegue il regista, «Il camorrista sparì dalle sale e dopo nove anni di udienze il tribunale ci assolse. Lombardo ci rimase male, ma non fu sorpreso perché lo considerava un film scottante che parlava anche di collusione tra camorra e servizi segreti». Il cinema che si è occupato di questa materia «ci ha aiutato a conoscerla meglio e a combatterla con più consapevolezza», è convinto Tornatore che non ha più firmato una serie tv da allora.

Ben Gazzara e Laura del Sol. (Titanus)

«Non ho pregiudizi, ci sono andato vicino un paio di volte», afferma, e il regista confessa anche di buttare ogni tanto l’occhio sui titoli "seriali": «Non sono ossessionato, ho visto i primi True Detective e La Regina degli Scacchi». Gomorra invece? «Solo il film di Garrone e mi è piaciuto molto». Sull’intelligenza artificiale Tornatore è più diretto: «E’ scabrosa applicata alla creatività».