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Cosa vuol dire figlio adulterino?

8 Dicembre 2021 | Autore:
Cosa vuol dire figlio adulterino?

Quali diritti ha il bambino nato da una relazione extraconiugale? Può pretendere il mantenimento?

Da che mondo è mondo esistono le relazioni extraconiugali che comportano il rischio di una gravidanza non desiderata. In alcuni casi, soprattutto quando entrambe le persone coinvolte sono sposate e non vogliono che trapeli alcunché del loro rapporto, si opta per l’aborto. In altre situazioni (succede soprattutto quando ad essere sposato è solo lui), la donna decide di portare a termine la gravidanza. Nasce, così, quello che viene definito un figlio adulterino. E, in termini legali, cosa vuol dire figlio adulterino? Deve per forza rinunciare a vita al padre biologico? Oppure, ad un certo punto, lui o la madre potranno pretendere qualcosa dall’uomo che ha voluto la relazione per poi evitare complicazioni con la moglie?

Bisogna, intanto, distinguere tra figli nati fuori dal matrimonio e figli adulterini. È vero che questi ultimi sono pure loro nati fuori dal matrimonio, ma formalmente vengono definiti tali quelli concepiti da una coppia non sposata, cioè da due persone che hanno un rapporto affettivo stabile ma che non hanno voluto né la benedizione di un prete né quella di un pubblico ufficiale.

La riforma della filiazione approvata nel 2012 [1] ha equiparato i figli nati all’interno del matrimonio e quelli nati fuori dal matrimonio. In questo contesto, anche un figlio adulterino riconosciuto oppure che ottiene la prova della paternità da chi finora negava qualsiasi legame biologico con lui ha gli stessi diritti degli altri. Sono stati, quindi, equiparati i figli legittimi (si chiamavano così una volta quelli nati da marito e moglie) e quelli naturali, vale a dire venuti al mondo da genitori non sposati. La Cassazione, peraltro, si è già espressa in questa direzione.

Vediamo, allora, cosa vuol dire figlio adulterino per la legge e quali sono i suoi diritti.

Figli legittimi e naturali: c’è differenza per la legge?

Come appena accennato, nel 2012, è stata approvata una legge che ha posto fine alle differenze tra figli legittimi (cioè, quelli nati all’interno del matrimonio) e quelli naturali (nati da coppie non sposate). Oggi, si parla di figli e basta: tutti hanno lo stesso status giuridico. Compresi i figli adulterini, cioè quelli nati da una relazione extraconiugale, ed i figli adottati.

C’è una sola eccezione ed interessa i figli nati da un incesto, cioè da due genitori che hanno un vincolo di parentela in linea retta (padre e figlia, madre e figlio, fratello e sorella ma anche in linea collaterale, vale a dire suocero-nuora o genero-suocera): in questi casi, la legge ammette la possibilità del non riconoscimento del bambino o della bambina.

Figli adulterini: devono essere riconosciuti?

Abbiamo appena visto che, tranne in caso di incesto, tutti i bambini hanno il diritto di essere riconosciuti dai propri genitori, che si tratti di figli legittimi, naturali o adottati.

Il caso dei figli adulterini, però, è più delicato da questo punto di vista. Da una parte, per godere degli stessi diritti degli altri (ad esempio quello al mantenimento o a ereditare) devono essere riconosciuti dal padre oppure devono avere un test del Dna che provi la paternità dell’uomo che viene ritenuto il suo genitore biologico. In mancanza di una prova, non sarà possibile ottenere alcunché. Altrimenti, chiunque si potrebbe presentare a casa di un personaggio ricco e famoso e dire: «Ciao, sono tuo figlio», oppure «ti ricordi di quella notte in occasione di un viaggio di lavoro all’estero? Bene, questo è il tuo bambino».

Non è detto, però, che il figlio adulterino nasca da una relazione del marito infedele: anche lei potrebbe essersi concessa alla persona sbagliata ed essere rimasta incinta. Magari contava sul fatto di avere avuto dei rapporti pure con il coniuge nello stesso periodo per confondere le acque. Se la verità viene fuori, la legge consente il disconoscimento della paternità in costanza di matrimonio quando:

  • i coniugi non abitavano insieme nel periodo compreso tra il 300° ed il 180° giorno prima della nascita (periodo legale del concepimento);
  • se nel citato periodo il marito soffriva di impotenza;
  • se la moglie ha commesso adulterio sempre nello stesso periodo ed ha nascosto la gravidanza e la nascita del bambino al marito (magari residente altrove per lavoro o per altre circostanze).

Il disconoscimento della paternità dei figli può essere esercitato, a pena di decadenza, entro i seguenti termini:

  • per la moglie: entro sei mesi dalla nascita del figlio o dall’avvenuta conoscenza dell’impotenza del marito;
  • per il marito: entro un anno dalla nascita del figlio quando egli si trovava al tempo di questa nel luogo in cui è nato il figlio o dal giorno del suo ritorno nel luogo in cui è nato il figlio se egli, al tempo della nascita, era assente. O ancora: entro un anno da quando è venuto a conoscenza della nascita del figlio.

Figli adulterini: possono ereditare?

Va ricordato che le premesse fondamentali affinché un figlio adulterino possa pretendere alcunché dal padre o dalla madre sono due: essere stato riconosciuto come figlio oppure avere una prova della paternità, ad esempio tramite un test del Dna.

A quel punto, il figlio adulterino ha diritto al mantenimento, all’eredità e a tutti gli altri effetti della filiazione.

Dice a tal proposito la Cassazione [2]: il figlio nato da una relazione adulterina ha diritto ad essere mantenuto dal padre anche se non c’è mai stato un rapporto affettivo tra i due. Ciò vuol dire che nel momento in cui viene formalmente dichiarata la paternità, il giudice può disporre il pagamento del mantenimento a favore del figlio anche se il versamento non venisse richiesto dalla madre. Il Codice civile – si legge nella sentenza – conferisce al giudice «il potere di adottare d’ufficio, in ragione dell’interesse superiore del minore, i provvedimenti che stimi opportuni per il mantenimento del minore stesso».

note

[1] Legge n. 219/2012 del 10.12.2012

[2] Cass. sent. n. 9300/2010.

Autore immagine: canva.com/

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