Costò 300 mila lire il palazzo costruito per ospitare il municipio di Nocera Inferiore, eccone la storia e qualche segreto
di Marisa Croce
Nel 1806 lo scioglimento di Nocera diede origine a cinque comuni: Nocera Corpo, Nocera San Matteo, Pagani, Sant’ Egidio del Monte Albino e Corbara. Il comune di Nocera Corpo utilizzava come uffici amministrativi prima i locali situati sopra il convento di S. Maria del Presepe e poi un intero piano costruito appositamente nell’antico edificio delle carceri che si trovava sulla via Principale, ora conosciuta come corso Vittorio Emanuele. Nocera San Matteo, invece, utilizzava come uffici il palazzo S. Matteo, l’attuale sede della biblioteca comunale Raffaele Pucci, praticamente di fronte alla sede di Nocera Corpo.
Le due Nocera si riunirono nel 1834 ma nel 1851 si scissero definitivamente nei comuni di Nocera Inferiore e Nocera Superiore, col quale termine si indicava unicamente l’altezza sul livello del mare dei due centri urbani
La decisione di lasciare palazzo San Matteo
Alla fine dell’Ottocento a Nocera Inferiore si decise di lasciare la sede comunale di palazzo San Matteo e di costruire un più grande e più consono municipio alle esigenze di una città che stava conoscendo un grande sviluppo sia demografico che economico. Il sito prescelto fu la zona a ridosso di via Quartiere, oggi via Bosco Lucarelli, al confine con Sperandei e del progetto fu incaricato l’architetto salernitano Carmelo Conte.
Per la notevole somma di 300 mila lire dell’epoca, nel 1885 fu realizzato e completato un edificio a pianta rettangolare dotato di due cortili consecutivi, con un lato in comune e gli altri tre completamente porticati. La facciata principale era, ed è sormontata, da un grande orologio. Al piano superiore del municipio si accede tramite una bella scala in marmo. Alla base di questa, nel 1923, fu posta una statuetta in bronzo del dio Mercurio forgiata da Turillo Sindoni, lo stesso scultore del monumento ai Caduti che si trova in piazza Trieste e Trento.
Quando nel municipio c’erano anche le scuole
Per molti anni il palazzo ha ospitato anche le scuole elementari intitolate al poeta Ugo Foscolo. Le aule si raggiungevano dall’ingresso posteriore del palazzo. Negli anni seguenti la facciata fu dotata di due campane ai lati dell’orologio e fu deciso di ampliare lo spazio antistante il palazzo dove c’era semplicemente una strada.
Furono demolite case e botteghe proprio davanti la chiesa di Santa Maria del Presepe per dare vita alla piazza intitolata a Giovanni Amendola. Davanti al municipio, invece, venne abbattuto il muro oltre il quale c’era un grande giardino e fu ricavato lo spazio per costruire piazza Diaz, al cui centro, solo nel 1950, fu eretta una fontana. Fu fortemente voluta dall’allora commissario prefettizio Giuseppe Atzori, a ricordo di importanti lavori idrici.