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Immaginiamoci di ritornare a 400 milioni di anni fa, precisamente in una zona del nord della Cina. Siamo in una foresta di curiosi alberi, arbusti primordiali caratterizzati da un tronco snello e privo di rami. Sollevando lo sguardo verso l’alto scorgiamo la volta celeste. Un cielo che possiamo ammirare solo lontano dalle città. Una tela blu trapassata dalla luce delle stelle.

In quella stessa zona, ora deserta, sono venute alla luce piante fossilizzate che hanno tra i 393 e i 372 milioni di anni (l’essere umano moderno è comparso sulla Terra solo 200.000 anni fa). Gli alberi che colonizzano il pianeta Terra, si stima siano circa 3 trilioni (una quantità superiore alle stelle presenti nella Via Lattea). Questi esseri viventi dirigono la vita sulla Terra attraverso l’estrazione di anidride carbonica dall’aria, tutelando la superficie del pianeta dall’erosione e supportando innumerevoli forme di vita, inclusa quella degli esseri umani. L’albero è come se fosse il progenitore dell’uomo, ma ognuno di essi ha delle proprie peculiarità.

Proviamo a considerare l’immagine di alberi della storia, del tempo e delle culture.

L’albero ha da sempre un significato simbolico preciso: l’albero è conoscenza, l’albero è vita.

Molte culture del mondo hanno un rimando simbolico molto forte all’albero.  L’origine mitica, nelle sacre scritture, è un albero che Dio fa crescere nel giardino dell’Eden, affianco all’albero della conoscenza del bene e del male. Altra simbologia è quella di Cristo come seme che perisce per rinascere e donare al mondo nuovi frutti. Gli antichi egizi consacrarono per la dea Hathor l’albero di sicomoro come simbolo di immortalità, di rinascita dalla distruzione e di affermazione sulla morte. Nella mitologia cinese è presente un albero che produce, ogni 300 anni, splendidi frutti che rendono immortale chi si nutre di essi. Mentre nella storia dell’arte l’albero della vita più conosciuto è quasi certamente quello realizzato dall’artista austriaco Gustav Klimt: un albero d’oro con rami che si intrecciano per dar vita a molteplici e sinuose figure geometriche.

In ambito scientifico, c’è stata donata la leggenda di come fu scoperta la forza di attrazione gravitazionale. Il racconto vuole che ad Isaac Newton cadde una mela in testa dall’albero di casa sua nella contea del Lincolnshire in Inghilterra (lo stesso Newton riferì che era seduto di fronte alla finestra di casa, nel momento in cui vide cadere dall’albero una mela perpendicolarmente al terreno). L’“albero della gravità”, come fu denominato in seguito alla scoperta, fu distrutto da un fulmine e con esso furono prodotti oggetti, ma nonostante la rottura causata dal fulmine l’albero ricrebbe simile a prima.

Le radici devono essere robuste e resistenti, in quanto organo per l’assorbimento di acqua e sali minerali dal terreno, ma anche di conduzione, riserva e di ancoraggio al terreno.
Il tronco deve essere solido e vigoroso per sostenere i numerosi rami. Lega le radici con le foglie mediante i tessuti conduttori che hanno la funzione di trasportare acqua e sali minerali.
Le foglie, cospicue, floride e fondamentali per la fotosintesi clorofilliana, sono l’organo della pianta che svolgono le sue funzioni più importanti: la fotosintesi clorofilliana, la traspirazione e la respirazione.
I frutti preziosi in quanto numerosi solo in un determinato periodo dell’anno. Il significato biologico del frutto è quello di fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene.

L’albero della vita è un’immagine carica di significati molto somiglianti in ogni cultura in cui è presente: l’albero è il simbolo della vita e della sua eterna possibilità di rinnovarsi. La figura dell’albero è composta da elementi che possono ritrarre aspetti essenziali della vita dell’uomo.

L’albero costituisce un’immagine di collegamento tra la terra e il cielo, tra il mondo materiale e quello spirituale, tra la parte cosciente e quella inconsapevole. L’Albero rappresenta da sempre una figura composita ma che inevitabilmente riconsegna l’immagine esistenziale della vita, infatti viene considerato come simbolo su cui, quasi in modo naturalmente automatico, si proietta la propria identità.

L’unione di questi elementi fa dell’albero della vita un simbolo di futuro positivo fondato su stabili radici, ovvero la propria famiglia e le proprie relazioni significative, infatti le radici raffigurano il modello di legame con le origini e con gli istinti. Il suolo costituisce il frame o il mondo circostante. La chioma e le numerose foglie rappresentano una vita che possa essere intensa, ricca, accrescente. Essere come la vita di un albero, significa cogliere la ridotta finestra per far maturare i nostri frutti. I frutti nutrono la nostra Terra che a sua volta ci fornisce le sostanze nutritive per essere rigogliosi. L’albero è il simbolo della possibilità di diventare generatori del mondo, e a sua volta essere generati dal mondo, una continua ricerca di armonia tra estroversione e introversione

Tutti noi possiamo essere alberi. L’immagine di connessione tra il suolo e la volta celeste è la raffigurazione del bisogno costante di completamento, è un percorso di un processo di crescita e di evoluzione.

L’albero è radicato sia nella parte inferiore che in quella superiore. Da una parte affonda i suoi rami nel cielo e dall’altra nella Terra madre. È la connessione continua tra il mondo della coscienza (i rami) e quello inconscio delle radici – sappiamo che ci sono, ma non le vediamo. L’albero racchiude in sé, varie simbologie contrapposte e incrociate tra di loro. Assi di tipo alto-basso (cielo-terra) rappresentano il polo alto come l’estroversione, coscienziosità, la capacità di espressione; il polo basso raffigura l’introversione, l’istinto, la nostra parte inconscia. L’asse sinistra-destra invece ritrae la relazione tu-io; la percezione del tempo passato e di quello futuro.

 

Ma c’è anche la possibilità che il nostro Albero venga avvolto dall’edera. Potremmo pensare che quella stessa edera sia solo un ‘male’ da sconfiggere, ma l’edera permette all’albero di spingersi sempre più in alto.
Ci sono alberi che grazie alla presenza dell’edera, si adoperano a diventare più lunghi per trovare luce ed aria. L’edera ha la capacità di far accelerare la crescita dell’albero.

 

L’albero è, quindi, anche simbolo di grande forza di adattamento e di rinascita. L’albero si rinnova e rivive ininterrottamente, alimentandosi dalla fonte sacra della Terra. E quindi rappresenta un augurio importante per chi sta iniziando una nuova vita, una nuova fase della propria esistenza.

 

Siamo come l’albero di Newton, lo stesso che ha cambiato la concezione stessa della fisica. Abbiamo la possibilità di cambiare il mondo, di essere feriti, soffrire, ma continuamente rinascere con la volontà di tendere i nostri rami verso quella luminosa stella che ci riscalda. Essere aggrovigliati dall’edera, adattarci e vivere una nuova vita. L’albero è la strada per integrare ogni parte di noi, è l’assoluta affermazione del potere della creatività. L’albero è la metafora del ‘carpe diem’, il momento adeguato in cui rendere consapevole ciò che non lo è. Il momento giusto in cui sostenere il fronte intimo della propria spiritualità. L’albero è la via maestra per lo sviluppo della propria psiche, la propria anima e tutto la gamma dei fenomeni e delle funzioni che permettono a ogni persona di costruire un’esperienza di sé e del mondo, agendo di conseguenza.

 

Derosa Simone