Acrimonia

Qualche giorno fa ho incontrato un amico che non vedevo da tempo. Dopo qualche convenevole di rito egli mi assicura che segue il mio blog, che lo trova interessante ma mi confessa che  la mia acrimonia nei confronti dei cinque stelle mi farebbe perdere lucidità e appanna il valore delle mie riflessioni.

E’ probabile che questi miei post siano intrisi di un’acre acidità di cui forse non mi rendo conto, non lo posso escludere, quello che è certo però è che sono seriamente preoccupato della china che stanno prendendo le cose a tutti i livelli.

Che il consenso per i cinque stelle nei sondaggi si consolidi anzi cresca nonostante le pessime prove nelle amministrazioni locali, nonostante la pochezza di personaggi inesperti che ambiscono a fare i presidenti del consiglio non essendo riusciti a trovare un lavoro e a conseguire un titolo di studio decente è qualcosa che non mi rassicura: vedo in giro un cupio dissolvi non solo in coloro che avrebbero buone ragioni per essere arrabbiati quali sono tutti gli esclusi dai benefici di questa società opulenta ma diseguale ed ingiusta ma anche e soprattutto tra i garantiti,  tra la media borghesia che ha un lavoro stabile e garantito, possiede proprietà ma che invidia gli altri  anche chi sta peggio.

Il caso di Roma è emblematico. Ci vivo da sessanta anni, ci sono immigrato all’età di dieci anni, ho visto e vissuto tanti alti e bassi della qualità della vita, dell’economia, della politica. Sessantotto, terrorismo, Aldo Moro, grandi eventi, le Olimpiadi, l’aeroporto di Fiumicino sempre in crescita, i nuovi quartieri, le seconde case, il traffico, la ricchezza, la buona e la cattiva amministrazione, l’innovazione. Una città sonnacchiosa e pigra di cui non mi sono mai vergognato. Poi sono arrivati i leghisti con il loro martellante Roma ladrona, la bolla dell’informatica si è sgonfiata,  lo Stato è dimagrito e le amministrazioni sono state decentrate, il cinema è andato  in India, gli aerei a Malpensa, la moda chiude … insicurezza, sporcizia, degrado prendono il sopravvento come anche la violenza, le mafie, la sopraffazione.

Il declino progressivo, lento ed inesorabile, è apparso evidente agli occhi degli elettori i quali hanno scelto di cambiare nella logica dell’alternanza sperando che i nuovi facessero meglio di chi li aveva preceduti. Dopo Alemanno arrivò Marino il quale iniziò con scelte chirurgiche che scomodarono i cittadini e qualche potere forte. I suoi lo tradirono e cinicamente prepararono una strada spianata per i cinque stelle per attirarli forse in una trappola, come diceva la Lombardi.

Pur essendo consapevole di tutto ciò non posso perdonare i miei concittadini che hanno votato per dispetto o che non hanno votato disinteressandosi della propria città. L’inadeguatezza della proposta della Raggi era chiara anche prima delle elezioni: promettere tempi nuovi e felici semplicemente con i risparmi ottenuti da una onesta amministrazione significa essere ingenui o in malafede. Chi ci ha creduto avendo una laurea lo ha fatto o  votando con leggerezza o perché sopraffatto da un cupio dissolvi disperato del tipo muoia Sansone con tutti i Filistei.

Quello stesso clima che ha portato in Campidoglio la Raggi ora sembra essere diffuso in tutto il paese per cui gente semplice, molte  persone colte e preparate, alcuni poteri forti che posseggono i giornali e le televisioni si preparano a impalmare come primo partito un movimento che è proprietà di un comico pensionato e di una società milanese di pubblicità on line.

Caro amico che mi hai accusato di inacidire io sono preoccupato di questa deriva, sono preoccupato perché il disastro di Roma, la deriva nazionale, non sono per nulla isolate. Trump porta il vessillo, gli vanno dietro gli inglesi della Brexit, i paesi dell’est europeo che passano al fascismo violento e xenofobo, i ricchi austriaci ed olandesi e forse la stessa Germania che non trova un accordo per il governo.

Prima di scrivere questo post ne ho riletti molti che riguardavano più o meno direttamente i Cinquestelle: forse è vero, la rabbia, l’indignazione, la delusione, la paura possono oscurare i ragionamenti minandone la razionalità e la lucidità. In effetti spesso preferisco star zitto e ci sto tutte le volte in cui temo di infastidire un amico grillino in buona fede che stimo e a cui voglio bene. Quindi non ho scritto tutto quello che penso dei grillini per rispetto e delicatezza dei miei amici grillini che continuo a stimare nonostante tutto.



Categorie:2018 Elezioni politiche, CinqueStelle, Politica

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