Se Inside Out fosse un film con protagoniste persone incontinenti e stomizzate
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Se Inside Out fosse un film con protagoniste persone incontinenti e stomizzate

Molti conosceranno il film della Disney Inside Out 1 e 2 che vede protagoniste le emozioni umane provate in diversi momenti della vita. Se per un attimo usciamo da questo contesto cinematografico e immaginiamo che lo stesso film possa avere come protagoniste persone incontinenti o ottimizzate non sarà difficile realizzare una nuova sceneggiatura che rappresenti le singole emozioni. Infatti le nove emozioni rappresentate restituiscono una fotografia abbastanza fedele di quello che accade quando una persona incontra nella propria vita una incontinenza o una stomia. Analizzando le singole emozioni forse si riesce meglio a capire cosa vuol dire con-vivere queste con queste condizioni. È chiaro che quanto riportato può essere comune a tante altre situazioni di fragilità.

 

Paura: è una componente che accompagna spesso la persona che vive con una stomia o una incontinenza perché parte dalla diagnosi, ma soprattutto nell'approssimarsi magari di un intervento chirurgico, la paura è un'emozione molto presente. Gestire la paura non è mai facile e spesso contribuisce a rendere una malattia ancora più difficile da accettare.

Tristezza: altra emozione che in buona parte dell'avventura iniziata con una diagnosi accompagna la persona, e spesso per molto tempo, forse non va mai via, forse anche inconsapevolmente resterà sempre nella propria anima.

Disgusto: è forse l'emozione più forte quando la persona affronta quella che comunemente viene chiamata la prova dello specchio. Chi conosce di cosa si sta parlando saprà che il primo approccio con lo specchio dopo un intervento chirurgico spesso provoca sentimenti contrastanti: uno è quello di repulsione e di non accettazione della propria immagine corporea. Una sacca o un catetere o un pannolone spesso fanno pensare che la persona non sia più la stessa di prima.

Ansia: per chi gestisce un presidio per incontinenza o stomia l'ansia non è solo quella che accompagna per esempio prima di un intervento chirurgico o di un consulto medico. La si ritrova soprattutto all'inizio del percorso quando bisogna gestire il presidio e si vive questo costante stato di apprensione perché si teme o si ha paura che il presidio possa staccarsi o funzionare male. Vivere con un'ansia costante non è semplice e spesso condiziona in maniera significativa la vita quotidiana di una persona.

Imbarazzo: spesso associato in maniera automatica a chi vive una incontinenza o una stomia è un'emozione provata da molti, forse troppi, che ritengono di essere in una condizione che di per sé provoca imbarazzo. Imbarazzo generato dalla possibilità che si possa avvertire cattivo odore quando si è in pubblico, imbarazzo per fuoriuscita di aria all'improvviso, imbarazzo per essere fragile, imbarazzo per non essere all'altezza. 

Noia: è un'emozione non facile da definire in questo contesto.  Può interessare talvolta chi sceglie, anche suo malgrado, di restare a casa o di vivere in maniera isolata. La noia può portare a uno stato di apatia e disinteresse per le attività quotidiane, causando un impatto negativo sulla salute mentale. La mancanza di stimoli e di motivazione può portare a sentimenti di isolamento e solitudine

Invidia: La questione se una persona malata possa essere invidiosa è complessa e dipende da vari fattori. In generale, la malattia può portare a sentimenti di frustrazione, rabbia e tristezza, che possono manifestarsi anche attraverso l'invidia verso coloro che godono di salute e benessere.

Gioia: Ho volutamente messo la gioia come ultima emozione perché nonostante il percorso intrapreso a causa di una malattia o della gestione di una condizione anche questo viaggio può avere, anzi ha, momenti di gioia. Si può provare gioia per aver superato un intervento chirurgico, gioia perché il presidio ha tenuto l'intera giornata e non si è staccato o non ha creato problemi, gioia di aver ripreso a fare l'amore con il proprio partner, gioia di aver avuto un figlio, gioia di essere vivi.

Pier Raffaele Spena, presidente FAIS odv

 

Nicola Caione

Ingegnere e smart worker. Convinto che “i neuroni non devono timbrare il cartellino per lavorare bene”

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