Comune di Albiolo
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Storia del Comune

Cenni storici. Le più remote origini di Albiolo si collocano nel II Secolo come una dei presidi posti sulle colline comasche dai Romani dopo la fondazione di “Comum”. Con la caduta dell’Impero Romano nel 476 Como ed il nostro
territorio passano sotto il controllo Longobardo che si protrae sino al IX secolo. Con la sconfitta dell’Imperatore Barbarossa a Legnano e la pace di Costanza del 1183 la nostra zona passa sotto la giurisdizione del Vescovo di Como sino a quando Como viene occupata dai Visconti di Milano poi sostituiti dagli Sforza e quindi dalla dominazione spagnola. Con il passaggio dal dominio spagnolo a quello austriaco per la nostra zona inizia un periodo di riforma e di sviluppo; viene istituito il catasto teresiano in cui appare l’attuale centro storico costituito da case a corte. Nel censimento del 1771 gli abitanti di Albiolo risultano essere 627. dopo le vicissitudine napoleoniche Como e la nostra zona entrano a far parte del Regno Lombardo-Veneto e poi nel Regno d’Italia nel 1861. La popolazione nel 1900 era di 1145 abitanti, diventa poi 1399 nel 1959; ad oggi i residenti di Albiolo sono circa 2670. Dal 1900 il centro storico ha incominciato ad essere circondato da nuove case non più a corte ma villa con ampi giardini. Nel 1950 è iniziato è iniziato un incremento periferico di villini e case a schiera che prosegue tutt’oggi con altezze massime di due piani tutte circondate da verde.

Posizione geografica e ambiente. L’abitato di Albiolo è ubicato su tre colli (Colle Albiolo, Colle Montenuovo ed il Colle Muffetta) che hanno un’altezza media di 450 m., che costituiscono l’estremità ovest delle colline comasche che separano il Canton
Ticino dalla Pianura Padana. Ad est di Albiolo nasce il rio Luretta di Albiolo che immette le acque nel torrente Lura, mentre ad ovest nasce il rio Renone che immette le acque nel torrente Lanza e quindi nel fiume Olona. Il territorio di Albiolo è quasi totalmente circondato da boschi di robinia, pini e castagni. Da est a ovest si vedono bene perché molto vicini il monte Bissino, il Sasso Gordona, il monte Generoso il Sacromonte di Varese ed il Campo dei Fiori; in lontananza ma molto visibile la splendida catena Alpina con il gruppo del Monte Rosa.

Monumenti e le risorse di interesse storico-artistico. L’antico e ben conservato Castello Odescalchi, la Chiesa Parrocchiale SS. Annunciata, circondata da case a corte e dalle viuzze costituenti il Centro Storico, dominano dall’alto il paese moderno costituito da ville e villini immersi nel verde; sul versante a nord ovest degrada a rivette il parco Comunale sino a raggiungere la storica Chiesetta di S. Anna (Oratorio di San Martino del XII Secolo). Albiolo è situato nel baricentro tra Como e Varese e tra Milano e Lugano; è attraverso da due strade provinciali, la “Garibaldina” che con direttrice est-ovest porta a Como (17 km.) e a Varese (11 km.). L’altra la Provinciale della Valmorea con direttrice sud-nord porta a Milano immettendosi nella Autostrade dei Laghi e a Lugano attraverso il vicino valico di Bizzarone.

Il più importante monumento antico di Albiolo è senz’altro l’Oratorio di San Martino (detta Chiesetta di Sant’ Anna). La Chiesa è una delle rare testimonianze dell’arte romanica minore presenti nel territorio. La cappella absidale che si apre sotto l’arcone di trionfo fanno ritenere la data di costruzione collocata fra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII. La chiesa di San Martino non aveva campanile a torre, ma solo un campaniletto formato da due piastrini elevati sul muro dell’arcone con una sola campana. L’attuale campanile risale al 1735-36, eretto in occasione del trentennale del miracolo della “Madonna delle Grazie”, dipinta appena dentro la porta laterale, che nel 1705 aveva prodigiosamente sudato sangue. Sia le pareti interne e sia quelle esterne presentano cicli di affreschi quattrocenteschi raffiguranti la Vergine, i santi ed anche la crocifissione di Gesù. L’abside a semicerchio ad archetti presenta una ciclo di affreschi ben conservati del XVI secolo raffiguranti il mistero dell’Annunciazione, la serie degli apostoli con il Cristo Pantocratore con il globo del mondo ai suoi piedi. Attualmente è adibito a Chiesa dedicata al culto di S. Anna; è un santuario mariano meta di pellegrinaggio specie in occasione della festa di S. Anna nel mese di Luglio in coincidenza della ormai centenaria sagra.

I prodotti tipici di Albiolo. Oltre ai piatti tradizionali dei paesi delle prealpi lombarde quali, la polenta nelle varie tipologie, la
“buseca”, la trippa ecc. si segnala la la “Büscella”. Ad Albiolo ogni anno il 25 marzo, festa patronale dell’Annunciata, arriva puntualmente la tradizionale “Büscella”: un dolce molto semplice di pasta di pane a forma di nodo, con l’uvetta. Il nome potrebbe derivare dal tardo latino ”Buccella” (crosta di pane o boccone). I più anziani del paese ricordano di averla sempre mangiata, ma non ne conoscono le origini. Alcuni la riconducono alla “Brusela” dolce del ‘800 con pasta di pane avanzata, schiacciata a forma rotonda dove con i pollici venivano fatti piccoli buchini per riempirli con uvetta o cipolle. Le nonne la facevano per i nipoti come premio, perché spingevano la cariola con la madia, piena di impasto e la fascina per accendere il fuoco nei forni a legna dove a giorni alterni, a turno si coceva il pane. Riguardo alla preparazione si può pensare alla “Büscella” come a un dolce del povero. In tempi abbastanza lontani la pasta probabilmente era quella che rimaneva, dopo la preparazione del pane nella madia (cassa di legno con il coperchio in cui si intrideva la farina con acqua e con lievito e si lasciava gonfiare l’impasto). Alla pasta veniva aggiunta l’uva che era appassita, conservata con cura nelle foglie di granoturco durante l’inverno, sui graticci usati in altre stagioni per i bachi da seta. L’uva doveva sostituire lo zucchero, a quei tempi piuttosto costoso. La “Büscella” dopo avergli dato la forma di nodo, veniva infornata quando il pane era già stato estratto dal forno, per risparmiare sulla legna, sfruttando il calore rimasto. Ora il dolce è preparato dal fornaio o dal pasticcere ed ha un grande successo, tanto da essere in commercio nei giorni precedenti e nei giorni seguenti il 25 marzo di ogni anno.

Festa di Sant’Anna. Trattasi di una Festa con Sagra molto sentita e cara agli albiolesi ed anche agli abitanti dei paesi circostanti, che richiama migliaia di persone sia per il suo valore religioso e sia per la presenza di un vasto parco divertimenti, nonché per l’apprezzato spettacolo pirotecnico che si svolge la sera del Sabato dell’ultima settimana di Luglio. L’attaccamento degli albiolesi a questa festa è dimostrata dal fatto nella prima metà del secolo scorso i numerosi emigrati che vivevano all’estero preferivano tornare dalle proprie famiglie proprio in occasione di Sant’Anna piuttosto che in occasione delle più note festività di fine anno.
Dalla ricerca storica riportata nel Libro “ALBIOLO – storia di un Paese in collina” (autore il Prof. Mario Mascetti) risulta che le origini della Festa risalgono ai primi decenni del 1700. Il tutto ebbe inizio con la decisione degli albiolesi di onorare la Beata Vergine con la posa sull’altare di una edicola di legno contenente sotto vetro una statua della Madonna del Carmelo vestita di seta, perché nella Pasqua del 1705 la ‘Madonna
delle Grazie’ dipinta sulla parete interna, appena dentro la porta laterale, aveva prodigiosamente sudato sangue. La statua fu così oggetto di grande devozione popolare. Successivamente i festeggiamenti sono
 stati, poi svolti in Luglio e non in Aprile probabilmente dovuti al fatto che spesso si sovrapponevano alla Santa Pasqua e per di più coincidevano con la stagione molto impegnativa per i lavori in campagna.

Fiera di San Martino. E’ una manifestazione organizzata dal PRO LOCO ALBIOLO, con il patrocinio della Provincia di Como, del Comune di Albiolo, della Camera di Commercio di Como, dell’Associazione Agricoltori. Si tratta di una fiera
agro alimentare finalizzata alla valorizzazione ed alla promozione dell’allevamento di bovini. La Fiera si svolge normalmente nella seconda settimana di Novembre, in coincidenza con la ricorrenza di S.
Martino Santo - protettore degli agricoltori, presso l’area attrezzata del Parco Comunale con la partecipazione di diversi allevatori che espongono il loro bestiame ed anche di numerosi espositori di macchine e prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento. La Fiera inserita nel calendario provinciale della manifestazioni è stata fondata nell’anno 2002 ed ha avuto un crescente successo sia per quanto riguarda la partecipazione di operatori del settore e sia per quanto riguarda la partecipazione del pubblico. Nella medesima occasione vengono tenute conferenze specifiche nonché dimostrazioni didattiche sull’alimentazione particolarmente rivolte ai bambini. Nel corso della manifestazione, presso la tensostruttura del Parco dotata di cucina, vengono proposti cibi basati sulla carne ma anche piatti tipici della cucina lombarda, oltre alla “buscella” dolce tradizionale albiolese, e la “spada di san Martino” dolce a base di carne creato proprio per l’occasione. 

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